Non sono nato freelance. Ci sono arrivato.

E non perché fosse tutto chiaro fin dall’inizio – anzi.
Ho studiato Scienze Politiche a Cagliari, poi Relazioni Internazionali alla LUISS di Roma. A 27 anni non avevo la minima idea di cosa volessi davvero fare nella vita. Mi trascinavo tra codici, concorsi e appalti pubblici, con una sensazione di vuoto che non riuscivo più a ignorare.

Poi, nella Biblioteca Nazionale di Roma, ho iniziato a leggere libri di psicologia. Cercavo risposte sull’essere umano.
Ne ho trovata una: voglio capire le persone. E voglio aiutarle a comunicare meglio, a lavorare meglio, a vivere meglio.

Così ho lasciato perdere la pubblica amministrazione e ho imboccato una nuova strada: il marketing e la comunicazione.
Ho lavorato in una startup, poi in una multinazionale. E nel 2020 – in piena pandemia, con la cassa integrazione che mi riportava alla memoria le paure operaie di mio padre – ho fatto la scelta meno comoda: aprire la Partita IVA.

Da allora non ho più smesso di imparare, sbagliare, crescere.

Mi sono scelto i clienti. Alcuni fantastici, altri da dimenticare.
Ho ricevuto cartelle dell’Agenzia delle Entrate, cambiato commercialista, fatto centinaia di call, seguito decine di corsi.
Ho capito cosa significa davvero lavorare da freelance, nel bene e nel male.

Dopo 5 anni di pura esperienza sul campo, ho deciso che volevo fare la mia parte: aiutare altri freelance a non sentirsi soli, a non lavorare a casaccio, a non rincorrere clienti sbagliati.

Freelance Academy è il mio modo per farlo.

Un progetto indipendente, senza fuffa. Dove si ragiona, si comunica e si cresce. Con più metodo, più lucidità, più autenticità.

Se cerchi questo, sei nel posto giusto.